venerdì 1 dicembre 2006

1^ dicembre 2006

Al mattino, in casa, recito la Coroncina dell’Amore e il Santo Rosario.
Parteciperò questa sera alla Santa Messa.
Poi mi intrattengo ancora un po’ in colloquio con il Signore, ringraziandolo per questi momenti, ormai rari, nei quali posso aprire così, amichevolmente, confidenzialmente, il mio cuore a Lui.
Questa è la preghiera che più prediligo, che mi manca molto, perché quasi mai, i tanti impegni, mi consentono questo privilegio.
Prima di attingermi ai lavori di casa e agli altri impegni della giornata, chiedo al Padre Celeste e a Gesù, di inviarmi, per mezzo di Maria, lo Spirito Santo. Lo invoco recitando la Sequenza allo Spirito Santo, per chiedere la sua Luce sul mio cammino, nella Santa Volontà di Dio. 
Infine invito il mio Angelo Custode, che sovente, anche lui, trascuro un po’, con una preghiera che mi sgorga per la prima volta dal cuore.

“Oh, Angelo mio Custode,
ti prego, conducimi tu, sulle strade di Dio, 
quelle strade di Dio, che vengono a me,
solo per Opera dello Spirito Santo. 
Io ho, sì, la sua Luce per percorrerle,
ma nel corso della giornata è così facile distrarmi, 
è così sicuro che qua e là, mille cose del mondo, 
mi attendono per deviarmi; 
ma se tu in ogni momento me le indichi e me le ricordi, 
per me sarà più facile. 
Grazie Angioletto mio!

Sento, all’improvviso, Aristide, fare un balzo di gioia e… pieno di Luce Celestiale, porsi dinnanzi a me. E, io comprendo, per la prima volta, che questo è il posto che predilige il nostro Angelo Custode, la nostra Guida Celeste. Tuttavia, è il posto che Lui prende, solo quando noi lo invochiamo e lo invitiamo.
Lui, è da sempre e per sempre al nostro fianco, per difenderci e custodirci, ma, quando noi, chiediamo il suo intervento, lui felice si mette a nostra disposizione per guidarci in ogni cosa. Lui, così assimilato al Creatore, rispetta come il Padre Celeste, la nostra li-bertà.
Questa immagine, porta con se molti altri insegnamenti:
mi colpisce sempre, constatare come in Cielo, ogni realtà sia ordinata e armonica. Come ogni Essere Celeste, abbia un compito da svolgere, non in competizione, ma in collaborazione perfetta, per la Salvezza e la realizzazione di noi sulla terra.
E… la loro gioia è perfetta e si realizza solo se noi li sappiamo accogliere, riconoscere e amare.


Questa è una lezione di vita, perfetta!

giovedì 30 novembre 2006

Novembre 2006

In questi ultimi tempi di grande confusione morale e spirituale, dove è sempre più difficile orientarci alla ricerca della verità, soprattutto per quanto riguarda il bene e il male, sento ripetersi sovente dentro di me queste Parole dello Spirito Santo:

«Beati quei Sacerdoti che ancora oggi,

chiamano il peccato: “peccato”,

perché di essi è il Regno dei Cieli!»

È una Parola forte e veritiera, che mi colpisce e mi riporta indietro nel tempo, al tempo del mio incontro con il Signore e della mia conversione.

Io stessa ho sperimentato come sia vitale conoscere la verità circa il peccato per camminare saldamente nella fede; quanto sia liberante, per il nostro spirito, avere dai nostri Confessori e Padri Spirituali, la chiarezza.

Ringrazio sempre il mio Signore di aver messo sul mio cammino di conversione, prima il mio Padre spirituale, e poi altri Sacerdoti, che pur nella mitezza e nella misericordia di Gesù, non fanno sconti sulla verità del peccato.

Mai come su questo argomento tanto delicato, penso sia fondamentale e salutare che i nostri Pastori adottino il «Sì sì no no» raccomandato da Gesù.

Tutto il resto, Egli diceva, viene dal maligno!

 

Grazie,

Spirito Santo,

continua ad ammonirci,

affinché non abbiamo a soccombere

nel marasma del relativismo

e della confusione

tipici del mondo.

Amen!

 

In questi giorni sto rivedendo le bozze di questo ultimo capitolo di aggiornamento al V volume Dalle tenebre alla luce.

Mi trovavo nella mia parrocchia in adorazione del Santissimo Sacramento.

Intanto vengono recitate comunitariamente le Lodi mattutine.

Sento così appropriato, a ciò che ho vissuto e che il Signore mi ha rivelato negli ultimi libri, il Cantico di Zaccaria e le invocazioni che concludono la preghiera del Benedictus.

Faccio mie queste preghiere, recitate allora dal Sacerdote Zaccaria e più attuali che mai, per invocare con tutti coloro che leggeranno, la benedizione del Signore e glorificare la sua fedeltà.

Cantico di Zaccaria (Lc 1, 68-79):

Benedetto il Signore Dio di Israele,

perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente

nella casa di Davide, suo servo,

 

come aveva promesso

per bocca dei suoi santi profeti di un tempo:

salvezza dai nostri nemici,

e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso

misericordia ai nostri padri

e si è ricordato

della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,

di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia

al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo,

perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza

nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,

per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre

e nell’ombra della morte

e dirigere i nostri passi sulla via della pace.

 

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre

nei secoli dei secoli. Amen.

Antifona al Benedictus:

 

Serviamo il Signore in santità e giustizia, egli ci libererà dai nostri nemici.

 

Rendiamo grazie a Dio che nutre e guida il suo popolo.

Gloria a te, Signore, nei secoli.

 

Padre clementissimo, ti benediciamo per il tuo immenso amore,

– che risplende nella creazione e ancor più visibilmente nella redenzione.

 

Fin dall’inizio di questo giorno ispiraci il desiderio di servirti,

– perché nei pensieri e nelle opere glorifichiamo sempre il tuo santo nome.

 

Purifica i nostri cuori da ogni desiderio di male,

– perché siamo costantemente orientati alla tua volontà.

 

Apri il nostro cuore alle necessità dei fratelli,

– perché incontrandoci non ci trovino freddi e senza amore verso di loro.

 

Dio onnipotente ed eterno, guarda benigno i popoli ancora immersi nell’ombra della morte, fa risplendere su di essi il sole di giustizia che ci ha visitato sorgendo dall’alto.

Per Gesù Cristo nostro Signore.

Egli è Dio e vive e regna nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

 Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen!

domenica 8 ottobre 2006

8 ottobre 2006

In onore della Regina del Santo Rosario, vengono celebrate tre Sante Messe nella giornata di oggi.

Partecipo alla Santa Messa delle ore 11.

Al termine della funzione solenne, viene suonata e cantata in modo mirabile l’Ave Maria.

Appena la voce del soprano vibra nella nostra bella chiesa, i nostri sguardi sono rivolti alla nostra Regina, ma davanti ai miei occhi interiori appare un’altra realtà:

un immenso deserto si stende davanti a me. Uno strano deserto di terriccio marrone, monotono, piatto, sinistro. Ma, quello che è più inquietante di questa scena è l’assenza assoluta di cielo. Sopra questo deserto, non c’è il cielo, c’è il nulla, il vuoto più totale… È qualcosa di orrendo che mi colpisce profondamente. I miei occhi interiori si dilatano alla ricerca di qualcosa in quel nulla assoluto, ma invano.

All’improvviso vedo una figura, altrettanto inquietante: una figura sinistra, sotto un mantello e un cappuccio dello stesso colore marrone orripilante del deserto. La vedo solo di spalle, ma tanto mi basta per comprendere…

Man mano che le note dell’Ave Maria, riempiono di solenne melodia la chiesa, quella sinistra figura, inizia a correre sgraziatamente, goffamente, sempre più forte, sempre più forte.

Ad un tratto, vedo che di colpo, la terra del deserto finisce, per confondersi fino a lasciare posto ad un immenso pantano di melma orripilante, dello stesso colore nauseabondo.

Come presa da una indicibile disperazione, la figura scompare, inghiottita letteralmente dalla melma.

Ritorno alla realtà, poiché questo scenario mi aveva completamente assorbita, e rimango attonita.

Le note sublimi dell’Ave Maria, dolcemente vanno morendo…

 

Satana è stato sconfitto! Non ha sopportato la solenne invocazione a Maria!

 

E io comprendo ancora una volta la potenza del Santo Rosario che ci dona Maria! Comprendo quanto sia importante dare solennità alla nostra Mamma e Regina  potente del Cielo.

Ave Maria! Salve Regina!

Amen!

sabato 7 ottobre 2006

Festa di Nostra Signora del Rosario

Al termine della novena in preparazione della festa, che si celebrerà domani, la preziosa statua della Vergine Maria, Regina del Santo Rosario e Patrona della nostra città, viene ornata con preziosi ornamenti, che la rendono veramente solenne!

È la nostra protettrice potente che intercede per noi e per la nostra città da più di un secolo e mezzo.


lunedì 25 settembre 2006

25 settembre 2006

Durante la recita delle preghiere del mattino, appare ai miei occhi interiori, una immagine molto forte.

Vedo una altura completamente brulla, aspra, di terra grigia. Alla sommità della medesima, appare, come se fosse costruito da mano d’uomo, una specie di muretto lungo, rettangolare, che ne delimita la sommità, dividendo l’altura in due versanti. Non so perché, ma mi fa pensare ad un lungo, nudo altare. Gesù, che indossa una lunga tunica bianca, appare a piedi nudi, ritto su quell’altare di pietra o di marmo grezzo: non saprei esattamente.

È bellissimo! I capelli castano dorato, ondeggiano al vento; i suoi occhi bellissimi, sono occhi profondi di Dio, di Padre potente e mite al tempo stesso.

Io ora vedo contemporaneamente i due versanti di questo strano luogo.

Sul versante che appare alla mia destra, vedo salire una moltitudine impressionante di persone, armate con bastoni e attrezzature rudimentali, vocianti e minacciose contro Gesù.

La scena è raccapricciante, i volti sono cattivi, pieni di odio.

La folla inneggia tra le minacce a un loro dio.

Gesù, imponente sull’altura, non si scompone, ma con Voce possente, terribile, grida per tre volte:

 

«Io sono il Signore Dio vostro!

 Io sono il Signore Dio vostro!

 Io sono il Signore Dio vostro!»

 

Poi, con movimenti lenti e sicuri, Egli si volta verso il versante che sta alla mia sinistra, mentre quella terribile folla, come colpita da un fulmine, indietreggia piena di spavento.

Giù per il versante scosceso, un’altra scena, nella quale, al medesimo tempo mi sento farne parte: un popolo altrettanto numeroso, ma un popolo mite che, seppure ignaro di ciò che avveniva sull’altro versante, ha udito le Parole di Gesù. È un popolo mite che è lì, per andare incontro a Gesù, lo sguardo amoroso al suo Signore.

Gesù abbraccia tutti e ognuno di noi con il suo sguardo indescrivibile di Amore e, alzando gli Occhi, invita semplicemente:

 

«Preghiamo il Padre nostro che è nei Cieli!»

Così cessa in me questa significativa immagine, che mi lascia nel cuore la certezza di una profezia già fin troppo attuale, unita alla certezza che, se rimarremo con lo sguardo del cuore e dello spirito fissi in Gesù, non avremo nulla da temere: Lui è il nostro unico Dio: possente e terribile! Pieno di sollecitudine per i suoi figli!

Così sia!

Padre Nostro che sei nei Cieli…

venerdì 1 settembre 2006

1^ settembre 2006

Alcuni avvenimenti di questi ultimi tempi, mi riportano ad una esperienza che feci un anno fa, proprio in questi tempi.

Mi trovavo in Benin, ospite dei Padri Camillani, che prestano la loro Opera in un Ospedale sorto  secondo lo  stile e lo spirito di San Camillo de Lellis.

Nell’area intorno all’Ospedale, fra alberi e fiori tropicali dai colori stupendi, sorge una bella chiesa.

Ogni mattina, partecipavo alla Santa Messa, poi, mi trattenevo ancora un po’ in adorazione del Santissimo Sacramento, recitando il Santo Rosario e la Coroncina dell’Amore.

Soltanto più tardi, ritornavo, percorrendo pochi passi, alla casa dei Padri Camilliani per la colazione.

In questa casa, che ho visto sorgere insieme all’ospedale, nella mia prima visita nel 1980, è stata costruita una minuscola cappella con Gesù sempre presente nel Tabernacolo.

Passando dinnanzi alla cappella mi feci il segno di Croce.

Ma, una forza misteriosa, mi fece fermare e fui spinta ad entrare per salutare Gesù.

Mi fermo in adorazione pensando e dialogando con Gesù:

«Oh, Gesù,

 ti ho lasciato un attimo fa in chiesa,

 ma non so come spiegarmi,

è come se, questa mattina, se non fossi entrata qui,

non ti avessi ancora salutato.

Che cosa mi succede?»

E… subito sento questa spiegazione nel cuore:

 

«Figlia mia,

Io sono totalmente presente in ogni Ostia Consacrata,

come sono tutto presente

anche in qualsiasi più piccolo frammento di Ostia Consacrata.

Così, sono contemporaneamente presente

in ogni Ostia Consacrata su tutta la terra.

Io sono vivo in ogni Eucaristia!

Così, mentre Io gioisco per le vostre visite

al Santissimo Sacramento, in tanti Tabernacoli,

 contemporaneamente,

Io mi sento solo e abbandonato in tanti altri luoghi”.

 

Oh, mio dolcissimo Signore!

Sento all’improvviso,tutto il peso della mia fisicità, che mi rende impossibile sopperire a tale mancanza. Mi sento all’improvviso povera e impotente…

Avverto sensibilmente tutta la tristezza di Gesù quando è solo in un Tabernacolo.

Penso che Gesù abbia voluto che comprendessimo bene la responsabilità di ognuno di noi verso l’Eucaristia. È un grande Mistero la sua Onnipresenza e ancor di più la sua Presenza reale nell’Ostia Santa che si realizza per opera del Sacerdote.

Ministero donato dallo stesso Cristo nell’Ultima Cena, che ancora una volta Lo espone del tutto volontariamente, alla gioia dell’amore e della compagnia dell’uomo e contemporaneamente al suo disamore o semplicemente alla sua disattenzione; ai limiti propri delle sue stesse creature che non possono essere presenti a Lui in tutti i luoghi e nello stesso tempo in cui Lui è Vivo per noi.

Avverto una povertà estrema, la mia impotenza e… la mia incapacità di far mio per trasmetterlo, tanto mistero e tanta profondità, che ora per Grazia dello Spirito Santo è chiarissima in me.

Signore mio, Amore infinito, Mistero insondabile, nella solitudine dei tuoi Tabernacoli, perdona e salva i tuoi figli.

Amen!

domenica 6 agosto 2006

Domenica della Trasfigurazione

6 agosto 2006
Domenica della Trasfigurazione

 

Partecipo alla Santa Messa domenicale in Parrocchia.

Mentre cammino verso la Chiesa, recitando qualche preghiera in preparazione della Santa Messa, improvvisamente i miei occhi interiori si riempiono di una immagine di Gesù straordinaria, mentre sento chiaro nel cuore che Gesù stesso mi sta attendendo al suo Altare.

Infatti Gesù si presenta maestoso, altissimo, come un gigante, la cui altezza, non è commensurabile con nessuna altezza terrena.

È una altezza che non potrei definire in centimetri o con altre unità di misura, è una altezza che più che voler essere fisica, vuole essere una misura del soprannaturale, che va oltre lo spazio.

Ciò che posso vedere spiritualmente per puro dono, sfida ogni realtà umana e, come sempre, è quasi impossibile descriverlo.

Gesù, inutile dirlo, è bellissimo.

Ma ciò che mi colpisce maggiormente è il suo abbigliamento e la luce che emana dalla sua «immensa Persona».

Gesù indossa una tunica rosso vivo, pare di pesante e preziosa seta un po’ grezza, come le sete indiane.

Egli sorregge sulle sue braccia piegate, all’altezza del gomito, una lunga stola di colore rosso rubino, di un tessuto forse un poco più pesante della tunica.

La luce che emana a tratti dal suo Corpo immenso e glorioso, rende il rosso della tunica e del manto quasi irreale, ciò che per me è inafferrabile e indefinibile.

Intanto raggiungo la chiesa e inizia la Santa Messa.

L’immagine riempie sempre i miei occhi interiori, ma è come se solo la Santa Messa potrà farmi comprendere e… io attendo.

Nella lettura del Vangelo, come uno squarcio di ulteriore Luce nella Luce, vengo colpita dalla Parola che già si è fatta viva nel mio spirito.

 

La Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor

 

Sì, ora comprendo: Gesù trasfigurato realmente e definitivamente dalla sua Risurrezione, ha voluto mostrarsi a me, ma per tutti.

Attendiamolo così, più alto di tutte le altezze, più vivo di ogni realtà vivente, più bello di tutte le bellezze, più luminoso di ogni luce potente, più dolce di tutte le dolcezze, più misericordioso della sua stessa Misericordia, Lui, il Salvatore ci offre ancora con abbondanza il suo Sangue prezioso e la sua Salvezza (la stola rosso sangue).

Basta allungare le nostre braccia, per ricevere la sua Regalità, che Lui, il Re dei Re ci sta offrendo…

Oh! Il mio povero cuore è in questo suo giorno, trasfigurato dalla sua Trasfigurazione!

Questo attimo della mia vita è il Monte Tabor!

Gloria al nostro unico Re!

Attendiamo sicuri la nostra Trasfigurazione!

martedì 1 agosto 2006

Grani di Senapa - viaggio in Irlanda

“Grani di senapa”
2^ numero          
agosto 2006 

Diario di viaggio 

“Lontano, sempre più lontano…”


Così Gesù ha parlato ad A. affidandole il compito di diffondere ovunque il Suo pressante invito ad amarLo e a porLo al centro della propria esistenza, in un mondo che sempre più sembra voler fare a meno di Dio e del Suo Amore.

Il dialogo iniziato con Gesù nel 1998 ha già condotto A., oltre che in vari luoghi d’Italia, in Francia, in Spagna, in Romania, in Belgio, in Africa ed ora, in Irlanda, per diffondere l’immagine e il messaggio contenuto nella Croce Gloriosa.
A Dublino, presso la chiesa dedicata alla Madonna di Lourdes, la nostra generosissima ospite e guida, Jean Ward, ha organizzato, con la collaborazione del responsabile del convento dei Padri Missionari Oblati di Maria Immacolata, una conferenza per esporre il messaggio di speranza che Gesù ha donato ad A. e per diffondere la preghiera che Le ha dettato.
La chiesa dedicata alla Madonna di Lourdes, è una importante parrocchia sita nella periferia di Dublino, della quale ricorre tra l’altro, quest’ anno, il centocinquantesimo anniversario dalla Fondazione.
L’edificio è un importante tempio in stile neogotico, affidato alla cura dei Missionari di Maria Immacolata. Nel cortile della parrocchia, è stata riprodotta a grandezza naturale la grotta di Lourdes, con la statua della Madonna.
L’accoglienza riservataci dal Padre responsabile della Congregazione, presso la quale operano quindici Padri Oblati è stata davvero eccellente.
Dopo la Santa Messa, celebrata dallo stesso Sacerdote, a seguito di una breve introduzione da parte di Jean, A. ha esposto con estrema semplicità i contenuti essenziali dell’Opera: “Dalle tenebre alla Luce” voluta da Gesù.
Nei suoi messaggi Egli chiede agli uomini e alle donne cristiane, di darsi completamente a Lui, di affidarsi alla Santa Vergine Maria, in questi tempi di oscurità spirituale (non a caso: “Dalle tenebre alla Luce” il titolo dell’Opera suggerito dallo stesso Gesù), promettendo il Suo Ritorno e la Salvezza per chi Lo ama. 
Le parole di A. sono state tradotte simultaneamente per i presenti rimasti dopo la Santa Messa, da Davide, un ragazzo Italiano, che da tre anni vive in Irlanda presso la Comunità “Il Cenacolo” fondata da Suor Elvira, presso Knock.
In silenzio e con estrema attenzione, le persone hanno ascoltato la testimonianza, dimostrando grande interesse e partecipazione.
La bellezza e la speranza insite nei messaggi di Gesù non potevano non toccare il cuore degli Irlandesi, che si caratterizzano per una fede semplice, che non si manifesta tanto nell’esteriorità, quanto nella concretezza e nei gesti della vita quotidiana.
La semplicità della fede si specchia nella schiettezza dei costumi di questo popolo che, dopo il terribile periodo della crisi economica e della fame a cavallo tra otto e novecento, ha saputo sollevarsi dalla miseria e mantiene tuttora, pur avendo raggiunto finalmente il benessere a livello diffuso, una ammirevole semplicità di vita.
Dopo il messaggio di speranza dato da Gesù ad A., un ragazzo inglese, originario di Liverpool, ospite insieme a Davide della Comunità “Il Cenacolo” di Knock, ci ha guidati a recitare con tutti i presenti, la “Coroncina dell’Amore” in Inglese. Poi ci ha donato la sua toccante testimonianza di come, grazie all’aiuto di Gesù e di Maria, è riuscito a risollevarsi dal baratro della droga nel quale era precipitato.
La conferenza si è svolta nell’arco di un’ora circa, al termine della quale, i Padri Oblati ci hanno aperto le porte del refettorio del convento, dove tutti abbiamo potuto rifocillarci con vero piacere, con tè caldo, latte e fette biscottate con marmellata, secondo il costume Irlandese.
Tutti insieme abbiamo poi concluso la nostra visita alla chiesa della Madonna di Lourdes, con una preghiera comune ed un canto alla Madonna, davanti alla Sua statua, nella grotta del chiostro.

Il nostro passaggio in Irlanda è continuato con un breve soggiorno a KnocK, dove è straordinario e unico ciò che è avvenuto nel 1879.
Abbiamo così ritemprato il nostro spirito, nella pace e nella serenità di questo importantissimo luogo di Apparizione della Vergine Maria, non ancora abbastanza conosciuto e visitato, ma molto amato dagli Irlandesi.

Aggiungiamo con gioia un breve resoconto dell’Apparizione 
dal Santuario di “Nostra Signora di Knock”, Contea di Mayo, Irlanda

Verso le ore 20 di Giovedì 21 agosto 1879, la Beata Vergine Maria, San Giuseppe e San Giovanni Evangelista, apparvero a quindici persone sul frontone meridionale della chiesa parrocchiale di Knock.

La Vergine che indossava un ampio mantello bianco, chiuso al collo e aveva sul capo un risplendente diadema con una magnifica rosa, aveva le mani e gli occhi rivolti al cielo in atteggiamento di preghiera.

Alla sua destra c’era San Giuseppe in abiti bianchi, con la testa volta verso di Lei in gesto di omaggio.

Alla sua sinistra San Giovanni Evangelista, in abiti episcopali, anch’essi bianchi, con un libro nella mano sinistra e con la mano destra sollevata come se stesse predicando.

Presso alle figure, nella parte centrale del muro, c’era un grande altare disadorno con un Agnello circondato da Angeli in volo.

Dietro all’Agnello, che era rivolto verso occidente, si ergeva una gran Croce.

L’Apparizione durò due ore e fu costantemente immersa in una luce celestiale, mentre la pioggia cadeva scrosciante sui fedeli che, incuranti, recitavano il Santo Rosario.

I testimoni ufficiali dell’Apparizione, furono quindici: tra essi c’erano uomini, donne e bambini di varie età.

L’Apparizione fu così reale che una anziana: Brigid Trench, si avvicinò al muro per baciare i piedi della Vergine Maria.

Il 30 settembre 1979, dopo due inchieste (1879 e 1936) il Santo Padre, Papa Giovanni Paolo II, nel centenario dell’Apparizione, visita, come meta principale del suo viaggio in Irlanda, il Santuario di Knock, radunando mezzo milione di pellegrini. Il Santuario di Knock, viene così riconosciuto e onorato dalla Chiesa.

  

giovedì 20 luglio 2006

20 luglio 2006

Dopo la Santa Messa delle ore 9, mentre sto in adorazione del Santissimo Sacramento, vedo all’improvviso accanto a me, la Vergine Maria, in una immagine tanto insolita, sicuramente al di fuori di ogni altra immagine ricevuta fino a ora, tanto che invoco lo Spirito Santo per  il timore di confondermi.

Mi faccio il segno di Croce sulla fronte, sulla bocca e sul cuore.

La Vergine Maria è vestita di un abito bianco, immacolato, ma insolito, non dei suoi tempi, ma in qualche modo moderno. Sono piena di stupore e di sorpresa: in organza, la gonna ricca di balze sovrapposte di tessuto, l’abito di Maria è come quello che indossavo io quel giorno lontano della mia Prima Comunione. Così pure la piccola borsetta della stessa organza del vestito. Sul Capo di Maria, la piccola corona di fiori che trattiene il velo che portai quel giorno.

Ma…  i piccoli piedi di Maria, sono nudi.

Questa immagine mi fa pensare alla Bambina e alla Sposa allo stesso tempo.

La Vergine, non è tuttavia una bambina, ma bensì, la fanciulla di Nazareth, sui 15 o 16 anni.

Ella, sotto l’abito infantile, tuttavia rivela i segni di una iniziale Maternità.

È una immagine contraddittoria e sublime al tempo stesso. Senza comprendere, contemplo, mentre la Vergine parla al mio cuore:

«Quando accolsi l’annuncio dell’Angelo,

io fui ripiena di Spirito Santo

e da quel preciso momento Mi sposai con Lui, con il mio Sì.

E da quel momento

Io vissi in totale sottomissione e in armonia

con Lui e con Gesù che portavo in grembo.

Loro mi ispiravano le cose del Cielo

e mi facevano comprendere le cose della terra.

Amavo e soffrivo all’unisono con Loro.

Ma tanta era la Volontà del Padre,

che mai Mi sottrassi ad Essa.

Il mio vivere comune alla mia gente,

non mi sottrasse mai alla mia straordinaria Chiamata.

 

Sono qui per dirti,

con Gesù che porto in Me perennemente,

che anche tu non ti sottrarrai alla chiamata dello Sposo,

anche se a volte ti senti lacerata,

attratta dalla tua vocazione terrena

e, allo stesso tempo, a Quella particolare,

alla quale il Padre ti ha chiamata.

 

Un giorno si uniranno

e tu comprenderai ciò che ora non comprendi.

Attendi e abbandonati.

Tutto è permesso dal Padre Celeste

per il compimento del suo Progetto.

Non temere!

Il mio essere Donna,

comprende molto bene il tuo turbamento».

 

Pace e turbamento si alternano.

Prego un’Ave Maria, supplicando Lei di allontanare il tutto se da Lei non viene.

La figura di Maria prende allora una fisionomia conosciuta, certa, accertata dalla nostra Madre Chiesa.

Lei è ora la Vergine di Fatima.

Conserva l’abito della mia prima Comunione, ma il suo Volto, è ora il dolcissimo, soave Volto della Vergine di Fatima.

Mi sento all’improvviso, profondamente nella pace, ma nella certezza, che questo messaggio è troppo profondo per comprenderlo pienamente.

Solo, ora credo di comprendere il significato dell’abito, che Maria ci vuole dare, per richiamarci alla nostra dignità di Cristiani; questo comprendo e già penso che è di una grande profondità.

Nell’attimo stesso del Concepimento, con l’Incarnazione del Verbo, la Vergine Maria, realizzava nel medesimo preciso istante, anche la sua Prima Comunione.

Oh, non posso descrivere ciò che procura in me questa celestiale rivelazione!

Maria, la fanciulla di Nazareth, è la prima in assoluto, ma che come tutti noi bambini cristiani, ha fatto la sua Prima Comunione, concependo nel suo Seno Verginale, lo stesso Gesù che noi, ancora bambini, riceviamo per la prima volta, sotto le specie del Pane e del Vino.

Grazie, Maria!

Non avevo mai pensato che anche Tu,

avevi fatto la Prima Comunione!

Recito una Salve Regina…

Ma questa deliziosa immagine, rende la Vergine ancora più vicina a noi…

Cessa così in me l’immagine, mentre Maria, con l’abito della Prima Comunione, ponendosi una mano sul suo Cuore Immacolato, si inchina fino a terra, dinnanzi a Gesù esposto sull’Altare.

Mentre l’Immacolata sta ancora alla mia destra, sento al mio orecchio sinistro una voce beffarda:

«Ha… non è possibile, guarda, quella ti porterà alla rovina. Vedi quello che sempre ti chiede?Non è possibile, ti perderai dietro “quella Donna”. Tu non sei mica come Lei! Tu il peccato originale ce l’hai. Eccome! Rassegnati, non badarci.Vivi nella realtà, vivi secondo quel peccato, che è tuo. Non far la stupida, abbandonati a me, alla felicità che solo io so dare. Quella ti illude… e Lei pensa che puoi vivere come Lui!»

Penso con tutte le mie forze:

«Basta!

Nel suo Nome vattene!

Io ho ricevuto il Battesimo!

E questo ti basti!»

Una felicità immensa mi invade, mentre davanti a Gesù Eucaristia scrivo….

Maria non è più presente alla mia destra e… neppure il nemico alla mia sinistra.

Solo Gesù nell’umile Ostia. Testimone di tutto ciò, che nella mia assoluta inadeguatezza, ho provato a descrivere.

sabato 8 luglio 2006

8 luglio 2006

Dopo la Santa Messa, mi fermo in adorazione di Gesù Esposto, e depongo in Lui tutte le mie preoccupazioni, le delusioni, le sofferenze, gli abbandoni…

Ai miei occhi interiori appare una immagine singolare che subito non comprendo.

Mi trovo su una spiaggia solitaria, c’è la bassa marea. Le acque, ritraendosi, hanno lasciato sulla spiaggia molti detriti. Fra i detriti, tuttavia raccolgo molte perle, bellissime, perfette, preziose. Poi, con le perle fra le mani, continuo a guardare i detriti di ogni sorta… Ma, sento dentro di me, come un invito ad andarmene. La sporcizia rimasta, verrà portata via dalle acque della prossima alta marea.

È la quiete dopo la tempesta… e rappresenta simbolicamente la mia situazione interiore.

Dopo la tempesta di questi ultimi tempi, in verità ho raccolto infinite perle, preziose più che mai per il mio spirito; mentre, lascio, al Perdono, alla Misericordia del mio Signore, tutto ciò che non serve alla mia vita, certa che l’acqua purificatrice dello Spirito Santo libererà la mia vita da tutto ciò che è per il mio spirito, detrito o peso inutile.

Grazie, mio Signore Spirito Santo. Amen!

lunedì 26 giugno 2006

26 giugno 2006

Solennità dei Santi Pietro e Paolo

Durante la Messa nel Duomo di S. ricevo una ulteriore conferma nel Vangelo, con le parole del Salmo:

«Benedetto il Signore che libera i suoi amici» (Salmo 33).

Non penso più a chiedere un cambio, ma il giorno stesso, è una collega che per un imprevisto caso sopraggiunto, mi chiede un aiuto per il suo periodo di vacanze.

Rispondo, piena di rinnovata meraviglia e di gratitudine al mio Signore, con tutti i cambi possibili che, mi vengono ricambiati e… la mia collega mi ringrazia infinitamente!

E così potrò partire… per la Gloria del mio Signore e della nostra Mamma Celeste!

Il Signore è fedele! Alleluia!

(La mia esperienza con il Signore, mi porta a comprendere che quando Gesù si manifesta mostrando in qualche modo la sua Mano destra, intende affermare la sua Volontà).

sabato 24 giugno 2006

24 giugno 2006

Natività di San Giovanni Battista

Ho una grande preoccupazione per un progetto del Signore, che rischio di non poter realizzare, a causa di impedimenti sul lavoro.

Per la prima volta è stata richiesta una Conferenza in Irlanda, a Dublino, seguita da alcuni incontri a Knock, dove  nel 1873, è avvenuta una delle apparizioni più singolari, per la ricchezza e la profondità dei contenuti del suo Messaggio.

Ma, nonostante da tempo avessi prenotato l’aereo per Dublino, tuttavia non prima di aver concordato il mio periodo di ferie, ora, a pochi giorni dalla partenza, scopro che invece questo periodo non mi è stato accordato.

Provo a chiedere un cambio, ma pare impossibile poterlo ottenere. Non mi rimane che mettere tutto nelle Mani di Gesù.

La notte prego così:

«Gesù,

se anche questo viaggio è nei tuoi progetti,

ti prego provvedi Tu:

io non so che altro fare».

Verso il mattino, vedo accanto a me il mio Signore Risorto, con le sue bellissime Mani aperte. Esse portano i segni delle ferite dei chiodi. Gesù, con infinita tenerezza, sussurra:

«Vedi, sei racchiusa nella ferita della mia Mano destra».

Poi, con movimento lento portando la Mano sul Petto aggiunge:

«Sei nel mio Cuore, coperta dalla mia Mano!»

«Gesù, nessun collega vorrà cambiare il suo periodo di vacanze con il mio…».

E Gesù sorridendo:

 «Non temere: sarà ancora una tua collega a ringraziarti!»

Sono stupita... ma molto speranzosa.

Ed ecco la Vergine Maria, come si presenta secondo la Apparizione a Knock: Con lo stesso sorriso tenero di suo Figlio, afferma:

 «Ma io ti voglio a Knock!»

 Al mattino, più sollevata, apro il Sacro Libro e, i miei occhi cadono su questa Parola:

 «Sto togliendo il giogo…».

venerdì 2 giugno 2006

2 giugno 2006 - Festa del Ringraziamento

Il 2 giugno 1998, partiva per Volontà di Dio, questa Opera per il mondo.

Ogni anno lo stesso giorno, ci ritroviamo per offrire al Signore una giornata di ringraziamento per tutte le meraviglie che ci ha donato.

Ogni anno partecipano più persone dall’Italia, dalla Francia e dalla Spagna e ogni anno la festa è più ricca di doni spirituali e materiali.

Un meraviglioso concerto è stato offerto da due giovani artisti per sostenere la pubblicazione dei libri in Romeno, e qualche piccola pubblicazione di testi o della Coroncina dell’Amore in Ucraino o per le missioni in Brasile e in Africa.

Questo anno 2006, il 2 di giugno cade fra la solennità dell’Ascensione e la Pentecoste.

Ho sentito nel cuore che è molto importante e doveroso verso il Signore, fare memoria del cammino fatto con Lui.

Ho pensato di riportare per i lettori e condividere con tutti, le riflessioni di quel giorno, prima della Santa Messa.

 

«Gesù aveva detto, invitando alla recita della Coroncina dell’Amore, che per donare amore ci vuole consapevolezza.

Il ringraziamento è un atto d’amore consapevole, per questo vorrei che tutti fossimo consapevoli del motivo per cui, ogni anno, il 2 giugno, noi ci troviamo qui, sempre più numerosi, per una intera giornata di ringraziamento.

Le date, ci aiutano a fare memoria e a mettere in risalto un progetto di Dio, per il quale, una concomitanza di date non è mai solo un caso.

In questo anno 2006, oggi, 2 giugno, cade fra due solennità molto significative per l’Opera Dalle tenebre alla Luce: l’Ascensione e la Pentecoste.

Quando, il 22 aprile del ’98, Gesù manifestò la Sua Volontà, chiedendo la pubblicazione dei suoi messaggi, raccolti in un libro, donandomi al tempo stesso, l’immagine chiarissima di quella che sarebbe stata la copertina, io chiesi a Lui, per quando voleva che il libro fosse pronto, e Gesù rispose:

 

«Per Pentecoste!»

 

Quell’anno, Pentecoste cadeva il 31 maggio.

Avevo appena quaranta giorni di tempo; pochissimi per preparare un libro di più di duecento pagine, per trovare un pittore per la copertina, e per tutto ciò che comportava una pubblicazione, nella mia totale inesperienza.

Tuttavia, mi è stato subito chiaro, fin dal primo momento, che questa Opera del Signore, voleva nascere, per volontà di Dio stesso, sotto il soffio sicuro dello Spirito Santo.

Quasi inesplicabilmente, per la Domenica di Pentecoste, 31 maggio 1998, il libro era finito. Era il primo volume!

E Gesù mi sussurrò nel cuore:

 

«Li moltiplicherò come la sabbia del mare!»

 

Due giorni dopo, la sera del 2 giugno 1998, durante un primo Cenacolo di Preghiera, offrivo al mio Padre Spirituale: Don M. R., ad altri quattro Sacerdoti, ad una amica, Suor C., postulatrice della causa dei Santi e ad alcune persone laiche, tutte scelte personalmente da Gesù, i primi esemplari della Sua prima Opera.

Invocammo lo Spirito Santo su di noi e su questi primi scritti, e chiedemmo a Lui, una Parola della Scrittura, per sigillare quel momento così forte e perché ci fosse di orientamento nel futuro ancora ignoto del Suo Progetto.

E lo Spirito Santo, ci ha proiettati nell’attesa fiduciosa del Cristo Risorto, con questa Parola, che da sola, fu una conferma perfetta di tutto ciò che Gesù annunciava già in quel 1° volume: La Parola era quella dell’Ascensione:

 

Atti 1,9-11 (2 giugno 1998, pag. 12 del vol. II):

 

     « Detto questo Gesù incominciò a salire in alto, mentre gli Apostoli stavano a guardare. Poi venne una nube, ed essi non lo videro più. Mentre aveva gli occhi fissi verso il cielo, dove Gesù era salito, due uomini, vestiti di bianco, si avvicinarono a loro e dissero: “Uomini di Galilea, perché ve ne state li a guardare il cielo? Questo Gesù che vi ha lasciato per salire in cielo, un giorno ritornerà come lo avete visto partire”».

 

Così, con questa Parola di infinita speranza, promessa degli Angeli dell’Ascensione di nostro Signore, il 2 giugno ’98 questa Opera partiva per il mondo.

A Pentecoste come voleva Gesù! Nell’anno dedicato proprio allo Spirito Santo da Giovanni Paolo II!

Il 25 settembre dello stesso anno, lo Spirito Santo, straordinariamente, inaspettatamente, offriva al mio cuore questo suo dolce e commovente lamento:

( 25 settembre 1998  vol.II)

 

«Io sono lo Spirito d'Amore!

Io sono Colui che procede dal Padre e dal Figlio!

Io sono l’Alfa e l’Omega con Gesù Cristo!

lo sono il Soffio che genera la Vita!

lo sono lo Sposo di Maria!

lo sono la Voce della Chiesa!

Io sono l’Anima di chi abito!

Se tu mi chiami, Io vengo a te perché:

Io sono Colui che soffia dove vuole!

Io sono Colui che non ha ne spazio ne tempo!

Io sono Colui che abita in ogni luogo e in ogni cuore!

Io sono ogni moto d'Amore!

Io sono l’Aurora e il Tramonto!

Io sono il tuo Presente e il tuo Futuro!

Perché prima che il mondo fosse Io ero!

Io sono “Persona” con il Padre e il Figlio!»

 

«In questo anno dedicato a Me,

pochi mi hanno invocato!

Voi non sapete, figli miei,

che da Me viene ogni sapienza e ogni scienza?

Non sapete che senza di Me,

non potete approdare alla Verità tutta intera?

Non sapete che senza la mia Luce,

voi non potete comprendere l'opera di Dio in voi?

Non sapete che se Io non scendo dentro di voi,

voi rimanete nel­le tenebre?

Non sapete che Io attendo,

come ogni mamma,

di essere chia­mato dal mio bambino?

Perché essendo Colui che genera,

Io sono padre e madre?

 

Non sapete, figli,

che Io soffro perché ho un cuore,

uguale al Padre e al Figlio,

e distinto dal Padre e dal Figlio?

Non sapete che Io spasimo d’Amore per voi

perché "il mio tem­pio", il "tempio del mio riposo"

è soltanto il vostro cuore?

Apritemi i vostri cuori!

Io vi condurrò incontro a Cristo che verrà nella gloria!

Io mi opporrò allo spirito di satana!

Io pregherò per voi e con voi:

unico Spirito in "cieli nuovi e ter­ra nuova"!

Amen!»

 

Docili al suo Invito accorato, ora, tutti insieme invochiamo lo Spirito Santo.

Sarà poi celebrata la Santa Messa!

La Santa Messa è il cuore di tutta questa giornata, che stiamo vivendo insieme per ringraziare e dare gloria a Dio, per tutte le sue meraviglie; celebrata da cinque Sacerdoti, dei quali uno francese.

Gloria a Dio!

Lui è fedele!

Alleluia!

Sì, il Signore è fedele al suo Popolo!

E la fedeltà del Signore va infinitamente oltre la nostre più grandi aspettative.

Lui mi aveva promesso… (vedi in precedenza al 5 maggio 2006).

E… la sua promessa si realizza presto, molto presto, in modo del tutto singolare, direi soprannaturale.

C’è tanta pace nel mio cuore, soltanto una grande pena per chi ha abbandonato non solo me, ma Colui che li aveva chiamati. Preghiamo anche per loro. Sia fatta la Volontà di Dio!

Al termine della Santa Messa solenne, celebrata da cinque Sacerdoti, Gesù realizza la promessa che poco tempo fa mi aveva fatto:

 

«Ti manderò un aiuto molto più grande!»

 

Si avvicina una persona che per la prima volta partecipava alla festa, dopo aver appena conosciuto i libri, e con molta semplicità, mi offre il suo aiuto.

Rimango sorpresa, anzi sbalordita, poiché per le sue specifiche competenze, inequivocabilmente, comprendo che è la persona scelta da Gesù, già preparata da tempo, per portare avanti quella parte di aiuto volontario, che è venuto a mancare.

Ora A., nonostante le innumerevoli difficoltà che ha ereditato, collabora con altri  suoi amici esperti nello stesso settore, affinché nulla venga perduto, ma anzi, con l’aiuto del Signore, tutto venga arricchito a Gloria di Dio! 

Come potrei non avere fiducia nel mio Amore?

«Mio dolcissimo Signore,

io ti prego per tutti coloro che non mi amano,

ma Tu, Maestro mio,

insegnami ogni giorno il tuo Sì,

affinché non venga mai meno il mio abbandono in Te,

unico vero Bene!»

Dopo questi fatti, che ho voluto testimoniare, unicamente per dare la giusta Gloria a Dio, ce ne sono stati altri, accanto ad altre sofferenze.

Ma non basta! Un dono nel dono è che le sofferenze, con l’aiuto di Dio, presto si dimenticano, mentre la Pace e la Gioia che ci procura la sua infinita Misericordia, dureranno per sempre!

Alleluia!