giovedì 20 luglio 2006

20 luglio 2006

Dopo la Santa Messa delle ore 9, mentre sto in adorazione del Santissimo Sacramento, vedo all’improvviso accanto a me, la Vergine Maria, in una immagine tanto insolita, sicuramente al di fuori di ogni altra immagine ricevuta fino a ora, tanto che invoco lo Spirito Santo per  il timore di confondermi.

Mi faccio il segno di Croce sulla fronte, sulla bocca e sul cuore.

La Vergine Maria è vestita di un abito bianco, immacolato, ma insolito, non dei suoi tempi, ma in qualche modo moderno. Sono piena di stupore e di sorpresa: in organza, la gonna ricca di balze sovrapposte di tessuto, l’abito di Maria è come quello che indossavo io quel giorno lontano della mia Prima Comunione. Così pure la piccola borsetta della stessa organza del vestito. Sul Capo di Maria, la piccola corona di fiori che trattiene il velo che portai quel giorno.

Ma…  i piccoli piedi di Maria, sono nudi.

Questa immagine mi fa pensare alla Bambina e alla Sposa allo stesso tempo.

La Vergine, non è tuttavia una bambina, ma bensì, la fanciulla di Nazareth, sui 15 o 16 anni.

Ella, sotto l’abito infantile, tuttavia rivela i segni di una iniziale Maternità.

È una immagine contraddittoria e sublime al tempo stesso. Senza comprendere, contemplo, mentre la Vergine parla al mio cuore:

«Quando accolsi l’annuncio dell’Angelo,

io fui ripiena di Spirito Santo

e da quel preciso momento Mi sposai con Lui, con il mio Sì.

E da quel momento

Io vissi in totale sottomissione e in armonia

con Lui e con Gesù che portavo in grembo.

Loro mi ispiravano le cose del Cielo

e mi facevano comprendere le cose della terra.

Amavo e soffrivo all’unisono con Loro.

Ma tanta era la Volontà del Padre,

che mai Mi sottrassi ad Essa.

Il mio vivere comune alla mia gente,

non mi sottrasse mai alla mia straordinaria Chiamata.

 

Sono qui per dirti,

con Gesù che porto in Me perennemente,

che anche tu non ti sottrarrai alla chiamata dello Sposo,

anche se a volte ti senti lacerata,

attratta dalla tua vocazione terrena

e, allo stesso tempo, a Quella particolare,

alla quale il Padre ti ha chiamata.

 

Un giorno si uniranno

e tu comprenderai ciò che ora non comprendi.

Attendi e abbandonati.

Tutto è permesso dal Padre Celeste

per il compimento del suo Progetto.

Non temere!

Il mio essere Donna,

comprende molto bene il tuo turbamento».

 

Pace e turbamento si alternano.

Prego un’Ave Maria, supplicando Lei di allontanare il tutto se da Lei non viene.

La figura di Maria prende allora una fisionomia conosciuta, certa, accertata dalla nostra Madre Chiesa.

Lei è ora la Vergine di Fatima.

Conserva l’abito della mia prima Comunione, ma il suo Volto, è ora il dolcissimo, soave Volto della Vergine di Fatima.

Mi sento all’improvviso, profondamente nella pace, ma nella certezza, che questo messaggio è troppo profondo per comprenderlo pienamente.

Solo, ora credo di comprendere il significato dell’abito, che Maria ci vuole dare, per richiamarci alla nostra dignità di Cristiani; questo comprendo e già penso che è di una grande profondità.

Nell’attimo stesso del Concepimento, con l’Incarnazione del Verbo, la Vergine Maria, realizzava nel medesimo preciso istante, anche la sua Prima Comunione.

Oh, non posso descrivere ciò che procura in me questa celestiale rivelazione!

Maria, la fanciulla di Nazareth, è la prima in assoluto, ma che come tutti noi bambini cristiani, ha fatto la sua Prima Comunione, concependo nel suo Seno Verginale, lo stesso Gesù che noi, ancora bambini, riceviamo per la prima volta, sotto le specie del Pane e del Vino.

Grazie, Maria!

Non avevo mai pensato che anche Tu,

avevi fatto la Prima Comunione!

Recito una Salve Regina…

Ma questa deliziosa immagine, rende la Vergine ancora più vicina a noi…

Cessa così in me l’immagine, mentre Maria, con l’abito della Prima Comunione, ponendosi una mano sul suo Cuore Immacolato, si inchina fino a terra, dinnanzi a Gesù esposto sull’Altare.

Mentre l’Immacolata sta ancora alla mia destra, sento al mio orecchio sinistro una voce beffarda:

«Ha… non è possibile, guarda, quella ti porterà alla rovina. Vedi quello che sempre ti chiede?Non è possibile, ti perderai dietro “quella Donna”. Tu non sei mica come Lei! Tu il peccato originale ce l’hai. Eccome! Rassegnati, non badarci.Vivi nella realtà, vivi secondo quel peccato, che è tuo. Non far la stupida, abbandonati a me, alla felicità che solo io so dare. Quella ti illude… e Lei pensa che puoi vivere come Lui!»

Penso con tutte le mie forze:

«Basta!

Nel suo Nome vattene!

Io ho ricevuto il Battesimo!

E questo ti basti!»

Una felicità immensa mi invade, mentre davanti a Gesù Eucaristia scrivo….

Maria non è più presente alla mia destra e… neppure il nemico alla mia sinistra.

Solo Gesù nell’umile Ostia. Testimone di tutto ciò, che nella mia assoluta inadeguatezza, ho provato a descrivere.

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