Appena apro gli occhi, il mattino, riecheggiano nella mia mente e nel mio cuore, le riflessioni sulla Passione, di ieri sera Venerdì Santo; Particolarmente, la meditazione sull’assenza di Gesù in tutti i Tabernacoli della terra, che ci invita a fare memoria del vuoto profondo e incolmabile, nel quale sprofondò l’umanità in quel terribile e sublime Venerdì Santo.
Mi sembra di rivivere anch’io nel mio intimo, il vuoto interiore, la delusione, lo smarrimento, la desolazione dei discepoli di Gesù e degli stessi Apostoli. Cerco di immedesimarmi e… mi sale dal cuore una domanda: come potevano comprendere?
Risurrezione! Come potevano concepire questo misterioso evento…?
Si presenta ai miei occhi interiori vestito di una comunissima tunica color terra bruciata, un copricapo a turbante, seduto sui talloni.
No so comprendere questo atteggiamento, il significato che Gesù vuole trasmettermi.
Egli… dolcemente parla al mio cuore:
“Come allora,
anche voi non potete comprendere
la grandezza della mia Risurrezione.
Ma, Io vi chiedo di credere, non di comprendere.
La realtà, la bellezza della Risurrezione,
per il vostro limite umano
è ancora inaccessibile, inconcepibile.
Ne diedi un assaggio sul monte Tabor
e gli Apostoli, che pur avevo scelto,
ne furono sconvolti,
ma ancora non compresero.
E’ necessario che i cuori
siano preparati nella fede più pura,
poiché Io verrò presto!”
“Signore mio, che significa: PRESTO?”
“PRESTO, nel Cuore del Cielo, non ha il significato che date voi.
Presto, significa che è già in programma, che è un Progetto Divino.
E’ infatti
Tuttavia il tempo per la sua realizzazione
era nei cuori degli uomini.
Se i cuori fossero stati aperti alla mia Venuta,
Io non sarei tornato al Padre.
Oggi, Io chiedo a te, e a molti altri,
di aprire i cuori all’attesa del mio Ritorno nella Gloria,
poichè questa volta sarà definitivo.
L’oggi vostro, è il tempo della realizzazione del Nostro: “Presto”.
E’ il tempo del “Basta”
Attendetemi come vi insegna Maria e con Maria.
Io sono con Voi!”
Sì, Gesù, così sia!
Rimane nel mio povero cuore, più vivo che mai il senso dell’Attesa, che tuttavia, non so spiegare.
Nella mia povertà, non posso fare altro che trasmettere, cercendo di comunicare ancora una volta, …il Mistero del nostro Dio!
Amen!
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