lunedì 26 giugno 2006

26 giugno 2006

Solennità dei Santi Pietro e Paolo

Durante la Messa nel Duomo di S. ricevo una ulteriore conferma nel Vangelo, con le parole del Salmo:

«Benedetto il Signore che libera i suoi amici» (Salmo 33).

Non penso più a chiedere un cambio, ma il giorno stesso, è una collega che per un imprevisto caso sopraggiunto, mi chiede un aiuto per il suo periodo di vacanze.

Rispondo, piena di rinnovata meraviglia e di gratitudine al mio Signore, con tutti i cambi possibili che, mi vengono ricambiati e… la mia collega mi ringrazia infinitamente!

E così potrò partire… per la Gloria del mio Signore e della nostra Mamma Celeste!

Il Signore è fedele! Alleluia!

(La mia esperienza con il Signore, mi porta a comprendere che quando Gesù si manifesta mostrando in qualche modo la sua Mano destra, intende affermare la sua Volontà).

sabato 24 giugno 2006

24 giugno 2006

Natività di San Giovanni Battista

Ho una grande preoccupazione per un progetto del Signore, che rischio di non poter realizzare, a causa di impedimenti sul lavoro.

Per la prima volta è stata richiesta una Conferenza in Irlanda, a Dublino, seguita da alcuni incontri a Knock, dove  nel 1873, è avvenuta una delle apparizioni più singolari, per la ricchezza e la profondità dei contenuti del suo Messaggio.

Ma, nonostante da tempo avessi prenotato l’aereo per Dublino, tuttavia non prima di aver concordato il mio periodo di ferie, ora, a pochi giorni dalla partenza, scopro che invece questo periodo non mi è stato accordato.

Provo a chiedere un cambio, ma pare impossibile poterlo ottenere. Non mi rimane che mettere tutto nelle Mani di Gesù.

La notte prego così:

«Gesù,

se anche questo viaggio è nei tuoi progetti,

ti prego provvedi Tu:

io non so che altro fare».

Verso il mattino, vedo accanto a me il mio Signore Risorto, con le sue bellissime Mani aperte. Esse portano i segni delle ferite dei chiodi. Gesù, con infinita tenerezza, sussurra:

«Vedi, sei racchiusa nella ferita della mia Mano destra».

Poi, con movimento lento portando la Mano sul Petto aggiunge:

«Sei nel mio Cuore, coperta dalla mia Mano!»

«Gesù, nessun collega vorrà cambiare il suo periodo di vacanze con il mio…».

E Gesù sorridendo:

 «Non temere: sarà ancora una tua collega a ringraziarti!»

Sono stupita... ma molto speranzosa.

Ed ecco la Vergine Maria, come si presenta secondo la Apparizione a Knock: Con lo stesso sorriso tenero di suo Figlio, afferma:

 «Ma io ti voglio a Knock!»

 Al mattino, più sollevata, apro il Sacro Libro e, i miei occhi cadono su questa Parola:

 «Sto togliendo il giogo…».

venerdì 2 giugno 2006

2 giugno 2006 - Festa del Ringraziamento

Il 2 giugno 1998, partiva per Volontà di Dio, questa Opera per il mondo.

Ogni anno lo stesso giorno, ci ritroviamo per offrire al Signore una giornata di ringraziamento per tutte le meraviglie che ci ha donato.

Ogni anno partecipano più persone dall’Italia, dalla Francia e dalla Spagna e ogni anno la festa è più ricca di doni spirituali e materiali.

Un meraviglioso concerto è stato offerto da due giovani artisti per sostenere la pubblicazione dei libri in Romeno, e qualche piccola pubblicazione di testi o della Coroncina dell’Amore in Ucraino o per le missioni in Brasile e in Africa.

Questo anno 2006, il 2 di giugno cade fra la solennità dell’Ascensione e la Pentecoste.

Ho sentito nel cuore che è molto importante e doveroso verso il Signore, fare memoria del cammino fatto con Lui.

Ho pensato di riportare per i lettori e condividere con tutti, le riflessioni di quel giorno, prima della Santa Messa.

 

«Gesù aveva detto, invitando alla recita della Coroncina dell’Amore, che per donare amore ci vuole consapevolezza.

Il ringraziamento è un atto d’amore consapevole, per questo vorrei che tutti fossimo consapevoli del motivo per cui, ogni anno, il 2 giugno, noi ci troviamo qui, sempre più numerosi, per una intera giornata di ringraziamento.

Le date, ci aiutano a fare memoria e a mettere in risalto un progetto di Dio, per il quale, una concomitanza di date non è mai solo un caso.

In questo anno 2006, oggi, 2 giugno, cade fra due solennità molto significative per l’Opera Dalle tenebre alla Luce: l’Ascensione e la Pentecoste.

Quando, il 22 aprile del ’98, Gesù manifestò la Sua Volontà, chiedendo la pubblicazione dei suoi messaggi, raccolti in un libro, donandomi al tempo stesso, l’immagine chiarissima di quella che sarebbe stata la copertina, io chiesi a Lui, per quando voleva che il libro fosse pronto, e Gesù rispose:

 

«Per Pentecoste!»

 

Quell’anno, Pentecoste cadeva il 31 maggio.

Avevo appena quaranta giorni di tempo; pochissimi per preparare un libro di più di duecento pagine, per trovare un pittore per la copertina, e per tutto ciò che comportava una pubblicazione, nella mia totale inesperienza.

Tuttavia, mi è stato subito chiaro, fin dal primo momento, che questa Opera del Signore, voleva nascere, per volontà di Dio stesso, sotto il soffio sicuro dello Spirito Santo.

Quasi inesplicabilmente, per la Domenica di Pentecoste, 31 maggio 1998, il libro era finito. Era il primo volume!

E Gesù mi sussurrò nel cuore:

 

«Li moltiplicherò come la sabbia del mare!»

 

Due giorni dopo, la sera del 2 giugno 1998, durante un primo Cenacolo di Preghiera, offrivo al mio Padre Spirituale: Don M. R., ad altri quattro Sacerdoti, ad una amica, Suor C., postulatrice della causa dei Santi e ad alcune persone laiche, tutte scelte personalmente da Gesù, i primi esemplari della Sua prima Opera.

Invocammo lo Spirito Santo su di noi e su questi primi scritti, e chiedemmo a Lui, una Parola della Scrittura, per sigillare quel momento così forte e perché ci fosse di orientamento nel futuro ancora ignoto del Suo Progetto.

E lo Spirito Santo, ci ha proiettati nell’attesa fiduciosa del Cristo Risorto, con questa Parola, che da sola, fu una conferma perfetta di tutto ciò che Gesù annunciava già in quel 1° volume: La Parola era quella dell’Ascensione:

 

Atti 1,9-11 (2 giugno 1998, pag. 12 del vol. II):

 

     « Detto questo Gesù incominciò a salire in alto, mentre gli Apostoli stavano a guardare. Poi venne una nube, ed essi non lo videro più. Mentre aveva gli occhi fissi verso il cielo, dove Gesù era salito, due uomini, vestiti di bianco, si avvicinarono a loro e dissero: “Uomini di Galilea, perché ve ne state li a guardare il cielo? Questo Gesù che vi ha lasciato per salire in cielo, un giorno ritornerà come lo avete visto partire”».

 

Così, con questa Parola di infinita speranza, promessa degli Angeli dell’Ascensione di nostro Signore, il 2 giugno ’98 questa Opera partiva per il mondo.

A Pentecoste come voleva Gesù! Nell’anno dedicato proprio allo Spirito Santo da Giovanni Paolo II!

Il 25 settembre dello stesso anno, lo Spirito Santo, straordinariamente, inaspettatamente, offriva al mio cuore questo suo dolce e commovente lamento:

( 25 settembre 1998  vol.II)

 

«Io sono lo Spirito d'Amore!

Io sono Colui che procede dal Padre e dal Figlio!

Io sono l’Alfa e l’Omega con Gesù Cristo!

lo sono il Soffio che genera la Vita!

lo sono lo Sposo di Maria!

lo sono la Voce della Chiesa!

Io sono l’Anima di chi abito!

Se tu mi chiami, Io vengo a te perché:

Io sono Colui che soffia dove vuole!

Io sono Colui che non ha ne spazio ne tempo!

Io sono Colui che abita in ogni luogo e in ogni cuore!

Io sono ogni moto d'Amore!

Io sono l’Aurora e il Tramonto!

Io sono il tuo Presente e il tuo Futuro!

Perché prima che il mondo fosse Io ero!

Io sono “Persona” con il Padre e il Figlio!»

 

«In questo anno dedicato a Me,

pochi mi hanno invocato!

Voi non sapete, figli miei,

che da Me viene ogni sapienza e ogni scienza?

Non sapete che senza di Me,

non potete approdare alla Verità tutta intera?

Non sapete che senza la mia Luce,

voi non potete comprendere l'opera di Dio in voi?

Non sapete che se Io non scendo dentro di voi,

voi rimanete nel­le tenebre?

Non sapete che Io attendo,

come ogni mamma,

di essere chia­mato dal mio bambino?

Perché essendo Colui che genera,

Io sono padre e madre?

 

Non sapete, figli,

che Io soffro perché ho un cuore,

uguale al Padre e al Figlio,

e distinto dal Padre e dal Figlio?

Non sapete che Io spasimo d’Amore per voi

perché "il mio tem­pio", il "tempio del mio riposo"

è soltanto il vostro cuore?

Apritemi i vostri cuori!

Io vi condurrò incontro a Cristo che verrà nella gloria!

Io mi opporrò allo spirito di satana!

Io pregherò per voi e con voi:

unico Spirito in "cieli nuovi e ter­ra nuova"!

Amen!»

 

Docili al suo Invito accorato, ora, tutti insieme invochiamo lo Spirito Santo.

Sarà poi celebrata la Santa Messa!

La Santa Messa è il cuore di tutta questa giornata, che stiamo vivendo insieme per ringraziare e dare gloria a Dio, per tutte le sue meraviglie; celebrata da cinque Sacerdoti, dei quali uno francese.

Gloria a Dio!

Lui è fedele!

Alleluia!

Sì, il Signore è fedele al suo Popolo!

E la fedeltà del Signore va infinitamente oltre la nostre più grandi aspettative.

Lui mi aveva promesso… (vedi in precedenza al 5 maggio 2006).

E… la sua promessa si realizza presto, molto presto, in modo del tutto singolare, direi soprannaturale.

C’è tanta pace nel mio cuore, soltanto una grande pena per chi ha abbandonato non solo me, ma Colui che li aveva chiamati. Preghiamo anche per loro. Sia fatta la Volontà di Dio!

Al termine della Santa Messa solenne, celebrata da cinque Sacerdoti, Gesù realizza la promessa che poco tempo fa mi aveva fatto:

 

«Ti manderò un aiuto molto più grande!»

 

Si avvicina una persona che per la prima volta partecipava alla festa, dopo aver appena conosciuto i libri, e con molta semplicità, mi offre il suo aiuto.

Rimango sorpresa, anzi sbalordita, poiché per le sue specifiche competenze, inequivocabilmente, comprendo che è la persona scelta da Gesù, già preparata da tempo, per portare avanti quella parte di aiuto volontario, che è venuto a mancare.

Ora A., nonostante le innumerevoli difficoltà che ha ereditato, collabora con altri  suoi amici esperti nello stesso settore, affinché nulla venga perduto, ma anzi, con l’aiuto del Signore, tutto venga arricchito a Gloria di Dio! 

Come potrei non avere fiducia nel mio Amore?

«Mio dolcissimo Signore,

io ti prego per tutti coloro che non mi amano,

ma Tu, Maestro mio,

insegnami ogni giorno il tuo Sì,

affinché non venga mai meno il mio abbandono in Te,

unico vero Bene!»

Dopo questi fatti, che ho voluto testimoniare, unicamente per dare la giusta Gloria a Dio, ce ne sono stati altri, accanto ad altre sofferenze.

Ma non basta! Un dono nel dono è che le sofferenze, con l’aiuto di Dio, presto si dimenticano, mentre la Pace e la Gioia che ci procura la sua infinita Misericordia, dureranno per sempre!

Alleluia!