martedì 1 novembre 2005

Grani di Senapa - viaggio in Romania

“Grani di Senapa”
1° numero                         
novembre 2005
Cari amici,
in seguito ai viaggi compiuti negli ultimi anni e ai frutti che ne sono derivati, abbiamo pensato di creare una sorta di “diario di viaggio” aperto, per estendere a tutti noi l’esperienza e le belle sorprese che di volta in volta si realizzano. In questo modo potremo comunicarci in forma chiara gli sviluppi dell’Opera: se qualcuno di noi volesse rendere partecipi tutti, di altri fatti di cui è a conoscenza, allora potrà inviare direttamente all’indirizzo degli ACG il suo racconto. In questo modo si potrà proseguire con i successivi numeri. 

Si è scelto di chiamare questo diario di viaggio col titolo “Grani di Senapa” perché il Signore compie il suo Progetto chiedendo a tutti noi, che siamo piccoli come chicchi, di collaborare al suo piano e perché continuamente tocchiamo con mano che l’azione di Dio non fa clamore e chiasso, ma come il granello di senape ha inizi poco appariscenti. Infine crediamo che la Parola di Dio si realizza sempre, come il chicco di senapa quando diventa una pianta robusta.
A questo riguardo ci viene in aiuto, una bella immagine che Gesù comunicò il 26 novembre 2000: la semina di tanti piccoli fiori bianchi dal cuore dorato e le Parole che la accompagnarono: 

“Bambina mia, finora abbiamo seminato vicino, intorno a noi…d’ora in poi semineremo lontano, sempre più lontano…” .

Questa immagine, ed altre ancora, mostrano la discrezione e l’eleganza con cui il Signore ci parla. In un mondo in cui prevale chi grida più forte e dove il chiasso, il ritmo, i suoni, gli accostamenti d’immagini (tv) sono tutti costruiti per attirare l’attenzione e per ammiccare a un’intesa inesistente, avere la possibilità di ascoltare Qualcuno che usa uno stile del tutto diverso è un sollievo. Quando poi sperimentiamo che le sue Parole sono altro da quelle che sentiamo tutti i giorni e aprono a speranze inattese, allora il sollievo è grande.
E’ dunque giusto testimoniare le “discrete ed eleganti” Meraviglie del Signore.
Purtroppo non possiamo andare a Quelle passate (a meno che non si trovi il tempo di ricostruire per iscritto gli ultimi cinque o sei anni), perciò con questo primo numero di: “Grani di Senapa”racconteremo brevemente del viaggio che nel novembre 2005, abbiamo fatto in Romania.


…in Romania

Galati (si pronuncia “Galàzi”) è una città di oltre duecentomila abitanti non lontana dal mar Nero, raggiungibile in auto da Bucarest in circa tre ore, sebbene in realtà disti appena 150 chilometri dalla capitale. Un grande complesso siderurgico segna l’economia della città, e con il porto fluviale sul Danubio ne ha favorito la crescita.
Dopo la caduta del regime comunista nel 1989, tutto il Paese ha iniziato a respirare una nuova libertà di pensiero e di parola, che si esplicita anche in una maggiore libertà religiosa: infatti a partire dagli anni '90 anche le minoranze religiose (in questo caso quella cristiano-cattolica, rappresentata da circa il cinque per cento della popolazione), hanno potuto operare concretamente con progetti di apostolato e di evangelizzazione.
Rimangono comunque tangibili i segni di un passato difficile: ancora la maggior parte della popolazione, che trova occupazione per la maggioranza nell' industria locale, deve misurarsi con un reddito che si aggira intorno ai 150 euro, a fronte di spese famigliari elevate, come ad esempio l'affitto, che grava di circa due terzi dello stipendio. 
In questo ambito, con forti difficoltà (in parte dovute a differenze culturali), opera da decenni una piccola comunità religiosa di Frati Conventuali, ordine fondato da S. Antonio da Padova, che cura l'unica parrocchia in Galati, dedicata a San Giovanni Battista.
All'interno della chiesa non è infrequente la devozione a Sant' Antonio anche da parte dei fedeli Ortodossi, che esprimono così una convivenza rispettosa e realizzano un sereno ecumenismo.
Proprio questa comunità di religiosi ci ha calorosamente ospitati in Convento, dandoci la possibilità di conoscerci meglio e di comprendere il loro desiderio e le loro motivazioni alla divulgazione dell'Opera nella loro lingua e cultura.
Soprattutto nei momenti conviviali il dialogo si è aperto sulla loro esperienza passata, che ha visto per i più anziani, P.Eugenio e P.Albert, anche l'incarcerazione e la tortura, ma che non ha scalfito la loro forza d'animo e la mitezza, frutto del perdono offerto e della pace interiore ricevuta dal Signore. 
Per noi, che non abbiamo vissuto una simile realtà, è stata una autentica lezione di vita. Ed è stata una sorpresa constatare che tutto il convento stava partecipando, ciascuno con le proprie competenze, al discernimento e quindi alla traduzione dell'Opera. Tutti i Sacerdoti si sono fatti carico di un compito specifico, e grazie anche alla preziosa collaborazione di un giovane studente in giurisprudenza, Julian, l'Opera è quasi pronta per la stampa e… confidiamo, vicina alla pubblicazione. In tutti loro ci ha stupito come hanno saputo accogliere e far fruttare il seme che Gesù ha gettato a suo tempo, quando in Italia, a N., Gino ha conosciuto P. Eusebio. 
P.Eusebio, come altri suoi confratelli, stava prestando la sua collaborazione ad una parrocchia di N. e il nostro “Gino tuttofare e tuttocuore” ha voluto condividere con lui il messaggio d'amore di Gesù nell'Opera Dalle Tenebre alla Luce. Il primo seme era stato gettato...un po' più lontano...
A distanza di circa un anno e mezzo ci siamo finalmente incontrati, senza averlo programmato anzitempo. In Romania abbiamo conosciuto dei veri fratelli, sicuramente chiamati dal Signore, ed è stato gratificante prendere atto sia del grande lavoro che avevano svolto con amore e diligenza, sia della loro profonda comprensione del desiderio del Signore di portare la sua Parola, indistintamente a tutti i popoli della terra. A noi non è restato che accordarci sugli ultimi dettagli utili per il proseguo dell’Opera.
Un'altra bella sorpresa è stato conoscere alcuni amici della comunità e in particolare una coppia di coniugi di lontana origine italiana, Doina e Ionel, che con discrezione e disponibilità si sono occupati del nostro soggiorno, mettendoci a disposizione l'abitazione di una Suora italiana attualmente assente (e che noi indirettamente ringraziamo). Da parte loro non sono mancate le piccole attenzioni che rendono più confortevole e familiare un viaggio. Con tutti abbiamo condiviso i momenti di preghiera con il Rosario e la Coroncina dell'Amore nella cappella del Convento, ed anche la Liturgia domenicale che ci ha mostrato la viva partecipazione di tutta la comunità parrocchiale, abbondante di bimbi “attentissimi”.

Durante una visita alla città di Galati (che ha visto un nostro parziale congelamento in riva al Danubio), P.Eusebio ci ha mostrato il sito dove sorgerà una nuova chiesa Cattolica intitolata “Regina Mundi” con accanto un'opera di accoglienza per i più poveri. I lavori avranno inizio appena le risorse economiche lo permetteranno, in quanto solo recentemente e a distanza di molti anni la giunta comunale ha approvato il progetto. 
La visita si è conclusa con un breve giro per la capitale: Bucarest, dove il mastodontico Palazzo del Parlamento, a suo tempo fatto edificare dal dittatore Ceausescu, a fatica riusciva ad entrare tutto nel nostro campo visivo: chiaro segno della megalomania di un pensiero, costato fatica e sangue ad un popolo.

La nostra gratitudine va a questi cari amici e a tutti coloro che dall'Italia e dalla Francia, in modi diversi, hanno contribuito finora e in futuro alla diffusione dei libri anche in Romania.


Possiamo chiudere con le parole di Gesù la sera del Giovedì Santo 1999: 

“Figlia mia, desidero raggiungere con questa mia immagine il mondo intero. Desidero che la Croce Gloriosa raggiunga i confini della terra. Sarà stretta al cuore e porterà pace e speranza ai poveri...”.

“...non solo i cristiani, ma tutti i miei figli devono conoscere la Croce Gloriosa, poiché presto verrò per tutti...”.

“...il Padre concederà presto che la Mia Luce scenda come una cascata sui figli che mi cercano”.


E Maria ci sprona con ansia:

“Piccola mia, piccola del mio Gesù, il mio Gesù sta per tornare! Fai conoscere la Croce Gloriosa di mio Figlio. Sarà per molti consolazione e speranza. Sarà Luce per molti cuori disperati. Quelle immagini saranno fari nella notte del mondo...”.